Clint, western e non solo…. – by @borghettana on Twitter

Classe 1930, attore produttore e regista, Clint Eastwod è una delle figure più rappresentative del cinema a livello mondiale.

il suo debutto risale ai primi anni ’50, ma Clint raggiunge la vera popolarità nel 1964, quando Sergio Leone lo sceglie come protagonista del freddo Uomo senza nome,  per la famosa  serie western: Per un pugno di dollari, Per qualche dollaro in più  e Il buono, il brutto, il cattivo.

Prosegue la sua carriera su questo filone ma, a partire dal 1971, per ben quattro serie, diventa sul grande schermo L’ispettore Callaghan, personaggio burbero e scontroso dai metodi poco ortodossi e per niente condivisi dai suoi superiori.

Nonostante il grande pubblico lo ami, la critica non è molto benevola con lui, fino all’uscita di Fuga da Alcatraz, la vera storia dell’evasione di tre detenuti, Frank Morris e i fratelli John e Clarence Anglin, avvenuta nella notte dell’ 11 giugno 1962; set del film  la vera prigione di Alcatraz, quindici anni dopo la sua chiusura.

Mentre recita Clint “si diverte” anche a fare regia o contemporaneamente le due cose, buttando un occhio anche sul cinema biografico,

Ci sarebbe da disquisire un bel po’ sulla filmografia relativa all’attore, ma lascio questo piacere agli esperti.

Voglio invece fare un accenno a due pellicole che prediligo tra tutte, da lui interpretate e dirette: Gran Torino e I ponti di Madison County; due ruoli completamente diversi tra loro.

In Gran Torino, Eastwood impersona Walt Kowalski, un vecchio solo e malato, vedovo, ex operaio della Ford e reduce di guerra, anche un po’ razzista; carattere impossibile, con fantasmi interiori che lo rendono scorbutico e intrattabile, incapace di avere un dialogo decente perfino con suoi figli e i suoi nipoti. Nonostante ciò instaura uno strano rapporto con una famiglia di vicini di casa, di diversa etnia, le cui vicissitudini sono legate ad una gang di teppisti. Walt si ritrova, prima per una serie di coincidenze e poi per scelta, a difendere questa famiglia, che gli mostra un’assoluta gratitudine, costringendolo a riconoscerne i profondi valori morali.  Nasce così una sorprendente amicizia tra il giovane Thao e il vecchio burbero, che si sente coinvolto in prima persona nelle angherie subite dai suoi nuovi amici. Non riuscendo a trovare il modo di far arrestare la gang che li ha presi di mira e volendo evitare che il ragazzo si comprometta di nuovo, con un grande atto di altruismo, di cui non pensava neanche di essere capace, Walt si reca personalmente, come consapevole agnello sacrificale a provocare un regolamento di conti. Viene così ucciso e la gang finisce in galera. All’apertura del suo testamento si scoprirà che ha lasciato i suoi beni alla chiesa e la sua macchina al suo caro amico Thao…. una Ford Gran Torino.

 

Sentimentale, per cui di tutt’altro tono il film I ponti di Madison County.

Questa volta Clint impersona Robert Kincaid, fotografo cinquantaduenne, finito in Iowa, per lavoro, alla ricerca di famosi ponti coperti da ritrarre. Qui incontra casualmente Francesca, casalinga quarantacinquenne originaria di Bari, che è rimasta a casa da sola mentre, il marito e i figli sono fuori qualche giorno.

Tra i due nasce subito una forte intesa, che volgerà in un’inevitabile consapevole passione di solo quattro giorni ma che li segnerà.

ll film scorre mentre i figli di Francesca, che leggono i suoi diari, dopo la sua morte, “vedono” la madre vivere questa relazione, non cercata ma impossibile da evitare; lui era stato l’uomo che finalmente l’aveva saputa capire in modo sorprendente, al quale aveva raccontato dei suoi sogni infranti, e che le aveva tirato fuori una femminilità e una grande sensualità che fino ad allora non sapeva di avere. Robert si era innamorato di lei, profondamente, a tal punto da chiederle di lasciare tutto e di andare via con lui; era riuscito quasi a convincerla, ma lei, moglie e soprattutto madre, aveva rinunciato a se stessa, negando così ad entrambi di viversi. Non si erano mai più rivisti.

La bravissima Meryl Streep è l’interprete del personaggio femminile e arricchisce questo film di un grande valore aggiunto, rendendo struggente la scena in cui Francesca e Robert si vedono per l’ultima volta.

 

Sandra per @tantipensieri

immagini dal web

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