La santa, la monella, la madre e infinite donne che vivono in noi.

Lei non se ne accorgeva … ma lui era lì sempre a guardarla di nascosto.
Con la stessa eccitazione di sempre, anzi, forse stavolta di più.
Era donna ormai. Era cresciuta.
Era consapevole del suo fascino ma era rimasta semplice.
Lui la guardava ammiccare, si eccitava ai suoi gesti, sembrava volasse leggera, sensuale e questo era affascinante.
Prima di conoscerla cercava l’amore ma sperimentava solo solitudine.
Quando sfiduciato si arrese, sentì il desiderio di cercare la propria libertà (che in cuor suo da sempre desiderava), fu allora che arrivò l’amore!
Lei riusciva a rapire i suoi pensieri rendendoli viziosi e degenerati senza limiti; era l’unica che lo aveva coinvolto così profondamente.
Era passione, intrigo, pura adrenalina e non ne potevano fare a meno.
Insieme si sentivano (finalmente) completi, interi e non frammentati, a perfetto agio come se vestissero un’unica pelle.
Le variabili impazzite sempre pronte a entrare in gioco portavano il caos dentro di loro. All’inizio riusciva a corrompere le deboli resistenze dando voce ad ogni parte di lei…

La santa
La monella
La madre
La trasgressiva
L’amorevole
La determinata
L’accogliente
La guerriera
La fragile
La femmina
La scanzonata
L’amica
… e tante altre donne ancora.

Bramava quelle parti di lei in tutte le sfumature, senza giudizi o pregiudizi, amava quella sua unicità.
Lui sapeva che per lei era più facile scrivere che parlare e che non era poi così sfrontata.
Quando la vedeva assorta le chiedeva a cosa pensasse, lei spesso gli rispondeva: “Di pensieri ne ho tanti, i soliti e tu ci sei sempre dentro, sei sotto quel manto di sogni che ho nel cuore, sì, sono le solite cose” e gli sorrideva.

Una donna ha molti sorrisi… ma il più bello è quando parla e pensa all’uomo che ama.
E Lui era lì pensieroso a scrutarla (sempre), anche di nascosto… Già, perché pensiamo sempre di non avere da dire nulla a nessuno e soprattutto che nessuno ti potrà capire perché sono le solite cose.
E invece era arrivata lei e gli aveva capovolto le convinzioni…, tutto!
Perché si appartenevano dentro, nell’animo, anche se lei non avrebbe voluto mai spogliarsi da quella sua armatura costruita negli anni; ma con lui cadde inesorabilmente, concedendo ogni piccolo difetto che la ferraglia copriva.
E pensava tanto, forse troppo… Sì, le solite cose, a quanto lo aveva aspettato, a quanto lo aveva immaginato.
Poi un giorno, per caso, lui è arrivato e tutto è diventato fuoco, irruento, impertinente, folle, insistente, pazzo di una pazzia che non fa mai male ma risana l’animo e guarisce il cuore.

Si ritrovava a pensare sempre alle solite cose, aveva bisogno di lui, momenti in cui mancava quell’abitudine di sentirsi, mancava ora tutto quello a cui prima non faceva caso, perché è vero le cose le apprezzi quando ti sono lontane e non puoi viverle.
Tanto pensare, muri innalzati, i continui cambi di maschera per sentire sicurezza e poi accorgersi che la soluzione era sempre stata lì, che tutto quello di cui c’era bisogno era dentro di loro…, e loro era il potere decisionale.

Possiamo solo affidarci a ciò che sentiamo, consapevoli che tutto potrebbe cambiare a ogni istante.

 

Marinella per @tantipensieri

immagini da web

 

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