Panta rei

Slaccio le scarpe. I piedi appoggiano sul marmo scaldato dalle temperature di questo luglio infuocato. Doloranti dai tacchi di questi giorni si scottano e muovono qualche passo. Il sole si tuffa oltre la superficie e si rompe in innumerevoli, infinitesimali schegge di luce. Mi sono allontanata da una festa per arrivare qui, uno dei miei posti preferiti. L’acqua è bassissima in questo punto e il fiume accoglie la mia presenza accarezzandomi le caviglie, girando intorno ad ogni mia mossa incerta. È molto più freddo di quanto mi potessi aspettare e il fondale è tutto di sassi diversi e ammonticchiati, levigati dalla portata e dal tempo. Cerco di scegliere i più grandi, scivolo, allargo le braccia per riafferrare l’equilibrio. Il fiume mi attraversa e mi porta con sé.

Tutto passa e non si ferma, scorre veloce e vola lontano. Come piumette leggere di un soffione dimenticato, come la polvere delle ali delle farfalle. Tutto passa e si trasforma, muta, sconvolge e se ritorna non è più come prima. Cambiano le mete, i motivi, le scelte, cambiano il meteo, il tempo, le forze, il destino. Cambia l’energia che si riesce ad avere, l’affetto che si può trasmettere. Cambiano parole, eventi, spiegazioni, situazioni, sentimenti e promesse.
Ed è in tutto questo caos di girotondi e rovesci, che le cose davvero importanti sono quelle che restano: le risate che risollevano lo spirito, gli abbracci che stringono forte, le foto che trasportano ricordi, la voglia di esserci sempre. E poi i cuoricini di schiuma nel caffè, l’ansia di perdere il treno, il mascara waterproof che fa comunque le lacrime nere, i libri ancora da leggere e quelli imparati a memoria, le chiacchiere, i messaggi stellinati e le telefonate a sorpresa, le paure da coccolare e i dubbi da confortare, le mani da osservare e le carezze da dare, lo smalto coordinato e il telefono scarico che tanto quando si è con le persone giuste non serve, gli sguardi eloquenti e i commenti senza filtri, la presenza senza maschere, la sincerità senza paragoni, la condivisione quotidiana che dice «Sono qui con te».

La determinazione dell’acqua mi passa e va avanti, sempre solo avanti senza voltarsi solleticandomi, rinfrescandomi, liberandomi. Un po’ di me è in viaggio con la corrente, verso il mare. È una sensazione nuova, purificante, rigenerante.
E io lascio che sia.

 

@babyLux_93 per @tantipensieri
Foto dell’autrice

 

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