La cena

Tornava spesso in quel paesino dove molto tempo prima aveva acquistato una casetta in riva al mare, vi tornava ogni volta che aveva bisogno di stare solo, di riflettere e di pensare.

Il mare lo rilassava moltissimo e aveva scelto la casa appositamente perché lontana dalle mete normalmente frequentate dai turisti. Dalla terrazza si godeva di una vista mozzafiato, soprattutto al tramonto.

Da qualche tempo aveva anche un’altra ragione per rifugiarsi là: aveva incontrato una splendida ragazza dagli occhi verde smeraldo che abitava in un paese vicino.

Frequentavano luoghi in comune, nient’altro, e di tanto in tanto si scambiavano qualche parola.

Lui avrebbe voluto chiederle di uscire insieme una sera, ma la timidezza lo attanagliava e sul più bello non riusciva a proferire parola.

Quella volta, però, aveva deciso: l’avrebbe invitata a cena a casa sua e avrebbe cucinato per lei.

Non le aveva chiesto alcun recapito, sempre a causa del suo carattere chiuso e quindi avrebbe frequentato alcuni dei posti nei quali andavano entrambi con la speranza di incontrarla. Ed era stato così.

Dopo un primo approccio con i soliti convenevoli, aveva preso il coraggio a quattro mani e le aveva chiesto se avesse avuto piacere di andare a cena a casa sua la sera successiva, sabato.

Lei, inaspettatamente, aveva accettato con entusiasmo e così si erano lasciati dandosi appuntamento per il giorno seguente.

Lui era fuori di sé dalla gioia, voleva che tutto fosse perfetto e trascorreva la giornata tra il rassettare la casa e la corsa per acquistare l’occorrente per la cena.

Aveva optato per un menù a base di pesce che sarebbe culminato in una grigliata di crostacei, uno dei suoi piatti preferiti. Era andato quindi direttamente dal suo amico pescatore perché voleva per lei solo il meglio.

Alle 19.30 tutto era pronto: la tavola apparecchiata per due sulla terrazza, al centro del tavolo una composizione di tulipani variopinti, un buon vino in fresca e le pietanze già pronte.

Lei era arrivata puntualissima, si erano salutati e prima di sedersi a tavola avevano passato qualche minuto ad ammirare quel meraviglioso tramonto che faceva da sfondo al loro incontro.

Si erano seduti e avevano iniziato a mangiare. Durante tutta la cena, costanti scambi di sguardi intriganti fra le parole che, stranamente, uscivano come un fiume in piena.

Stavano bene insieme, come se si conoscessero da anni mentre i loro piedi si urtavano sotto il tavolo.

Ad un certo punto era sceso il silenzio. Lui aveva allungato una mano verso di lei che a sua volta gli offriva la sua; un incrocio di sguardi ed entrambi si erano resi conto che la freccia di Cupido era scoccata e aveva colto nel segno.

Si erano alzati lentamente, avvicinati senza distogliere lo sguardo uno dall’altra e le loro bocche unite in un bacio forte, lungo, passionale, senza più remore, senza più timidezza, dal quale entrambi si lasciavano avvolgere.

Il mare, con il suo canto dolce e suadente e la luna ormai alta nel cielo, facevano da sfondo all’unione dei loro corpi, a quelle mani che si cercavano come non avessero mai cercato altro nella vita, a quelle bocche assetate che toglievano la sete.

Citando un famoso cantautore “Furono baci e furono sorrisi” e molto, molto di più. Era soprattutto la consapevolezza che tra loro stesse nascendo qualcosa di grande.

Quella notte d’amore così naturale anche se così passionale, al fioco lume di quella splendida luna, era stato solo il primo di una serie di incontri tanto romantici quanto focosi che avrebbe potuto aprire, forse, le porte a qualcosa di più.

Ma questa è un’altra storia.

 

Gimbo67 per @tantipensieri

Immagini dal web

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