Un sogno pandaviglioso

E’ suonata la sveglia, io non avevo messo i versi degli uccelli, che strano! E poi cos’è questo materasso duro, dov’è il mio costosissimo Futon tradizionale a strati? Terra? Oh mio Dio! Che ci faccio in un bosco di bamboo? È faticoso aprire gli occhi. Devo aver bevuto troppo ieri sera, se no non si spiega. Va beh mi alzo, sono pesantissimo oggi, sarò ingrassato? Ma soprattutto, cos’è sta pazza voglia di bamboo?

Ahhhhhhh!! Sono peloso, pelosissimo, deve essere la maledizione di quella zingara che ieri ho schernito… no! Il culone no! Non me lo dovevi fare zingara. Ma cosa sono diventato? Cazzo i pollici opponibili!! Ridatemi i miei articolatissimi pollici opponili! Ah no, sono piccoli, ma ci sono. Che casino, non capisco più nulla. Non può essere, sono affranto, in mille pezzi e ho perso la mia umanità.

Quindi sto sognando, ah beh! Allora divertiamoci.

Intanto ho questa cosa con il bamboo, (girando la testa) eccolo! Un altissimo fusto dalle foglie tenere, l’ho mangiato solo dai cinesi cotto insieme ai funghi… assaggiamo. Un delicato e succulento gusto di clorofilla, buono, la foglia è un po’ duretta rispetto alla lattuga, ma chi non lo è? Mentre mangio, mi si muovono le orecchie, stranezza.

A posto, sono pieno, 15 kg di germogli e foglie mi bastano, la colazione l’abbiamo fatta. Dai, buttiamo giù sti cento chili in eccesso, una bella corsetta. No, su due zampe non riesco, proviamo su quattro. Va va, va come corro, sembro un Suv, ho lo slancio. Provo a salire su un albero, vado su come un gatto; 150kg+ il bamboo e non sentirli. Mi prude la schiena, non ci arrivo con le zampe, laggiù c’è un bel sasso grosso, scendo e mi ci sfrego. Mmmm, altro che massaggiatrice thailandese.

(Un mio dipinto che si intitola:”Io sono un panda, tu sei un panda”)

E adesso, quindi, chi sono? Che faccio? Non è male essere un panda, ho un olfatto pazzesco, poi mi sento lo stesso umano, non è cambiato nulla: prendo informazioni dai sensi, ho voglie, pulsioni, mi fisso sulle cose, apprezzo i sapori, le consistenze, mi manca giusto un po’ di socializzazione, ma in fondo è un sogno, cosa posso pretendere? Però è strano che un umano in un corpo di panda ed un umano in un corpo di uomo possano avere le stesse necessità, ovvero: fame, sonno, voglia di muoversi, essere, felice, amare, sognare, comprendere le cose della vita, il perché siamo qui in questo preciso momento, se esiste il destino, il karma o Dio.

Quindi essere uomo non basta, per essere umano ci vuole altro.

Com’è una persona umana allora? La mia educazione mi fa pensare subito a qualcuno che abbia un animo buono e proteso verso gli altri, presente e caritatevole, giusto, che ragiona su di sé e su ciò che lo circonda. Sensibile al mondo e pronto all’azione. Insomma tutto dipende dall’animo che ha. Ci sono tantissimi uomini inumani, nonostante le fattezze; per assurdo potrebbero esserci animali con umanità, non so, in alcuni sguardi di cani, gatti etc etc. Un po’ di umanità l’ho vista, mi è parso di scorgerla. E quante volte ormai, guardando la televisione, ho visto esempi di barbarie e cose lontanissime dall’umanità fatte dall’uomo.

C’è un soffio di vento, lo annuso, sento l’aria intrisa dei profumi tipici delle regioni montuose dello Sichuan, il suo scorrere mi accarezza il pelo, sono nudo, ma non ho vergogna è la mia natura. Il crepuscolo è arrivato, il cielo si dipinge in magiche tinte rosa, arancio e lilla. Mangio gli ultimi 20 chili in germogli di bamboo, ne tengo un po’ accanto alla mia tana, non si sa mai abbia un attacco di fame notturno.

Prima di dormire voglio bere, c’è un fiume lì accanto. Vado per dissetarmi, mi guardo riflesso nel fiume e vedo l’immagine di me uomo incorniciato dai colori del tramonto (strane alchimie nei sogni, penso). Mi sciocca un po’ sentirmi panda e vedermi uomo, ma sono stanco è ora di dormire, mi sdraio accucciato e mi lascio sprofondare nel sonno.

Il rumore della sveglia. Incessante beep beep, di una scatola luminosa: la mia trapunta comprata in Provenza, il mio costosissimo Futon tradizionale a strati, sono nudo, un po’ mi vergogno ed ho freddo. Capisco subito di non essere più un panda, peccato! Sfioro il capo cercando peli e orecchie morbide, trovo solo capelli e le orecchie son quelle normali. Era un sogno, mi manca essere un panda, era umanamente soddisfacente esserlo. Vado in bagno, chinato sul lavandino mi lavo il viso ad occhi chiusi, mi alzo prendendo alla cieca l’asciugamano, mi asciugo e guardo lo specchio di fronte a me. Un panda, vedo un panda!! Mi stropiccio forte gli occhi e li riapro, vedo l’uomo, li chiudo, vedo il panda.

Riflettendo, l’umanità stessa non è un dato di nascita, va coltivata, accresciuta e preservata. Solo così, in ogni metamorfosi che la vita ti dona, potrai preservarti umano… o panda se preferisci.

A presto con nuove trasformazioni.

@ilPhirlosofo

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