La tenda scostata – by @borghettana on twitter

Quante volte, nell’arco della giornata, ci capita di scostare la tenda, e guardare fuori, distratti o soprappensiero, senza “registrare” in realtà cosa stiamo vedendo attraverso i vetri della finestra. Ci sono tanti particolari da osservare, ai quali invece non facciamo mai caso.

La giornata che inizia.

I colori del mattino si fanno pian piano più decisi, il cielo comincia ad illuminarsi e si delineano i contorni della collina e dei tetti, sui quali le antenne sembrano disegnare strani ricami;

la luce verdastra proveniente dall’insegna della farmacia, che si riflette sugli edifici vicini;

i lampioni ancora accesi;

il furgone del latte;

l’edicolante che trascina dentro i pacchi dei quotidiani;

l’autobus che un gruppo di studenti stavano aspettando;

macchine in movimento, in un miscuglio di luci più o meno intermittenti;

bambini assonnati che camminano distratti e protesi in avanti con il loro zaino pesante;

la signora anziana che passeggia col suo cane, di taglia toppo grande per lei e, tirandolo per il guinzaglio, cerca di tenerne il passo.

Si percepisce nettamente la fretta, ancora mezza addormentata, che caratterizza l’inizio di un nuovo giorno. Una fretta che però, pian piano, permane sempre più in noi, fino quasi a non lasciare più spazi per momenti di salutare e sereno relax….Male….molto male.

L’uscita dalla messa la domenica mattina.

Da ammirare sono le signore in età, con una femminilità ancora viva, cresciute col culto del vestito buono nel giorno di festa;

il gruppetto delle solite lingue lunghe, che, con grande maestria, pregano e spettegolano contemporaneamente, senza che le loro lingue si annodino;

i bambini che starebbero volentieri a dormire, ma la prima comunione è in vista e non si può saltare la funzione domenicale, che il parroco poi si incazza…;

la fila davanti al forno, per il pane fresco, il cui profumo si espande per tutta la via.

E’ ora di pranzo e la domenica è sempre domenica. Forse è l’unica occasione per scambiare due parole in famiglia. I giorni feriali sono troppo frenetici; lavoro, media e social lasciano ben poco spazio al dialogo, i rapporti si perdono e le persone si allontanano, senza quasi sapere perché.

Un forte temporale.

La pioggia è battente e, in controluce, con i lampioni accesi, se ne nota l’intensità e se ne sente il rumore anche con la finestra chiusa;

le gocce che cadono nelle pozzanghere sembrano trasformarsi in miriadi di ballerine con il tutù, che, ruotando, si incrociano formando bizzarre coreografie;

c’è foschia, su in alto, sulla cima della collina;

il cielo è plumbeo, ma, come spesso accade quando piove forte, i colori tutt’intorno, seppur quasi “contaminati” da questo grigiore, sono forti e nitidi, tutto è lucente, specialmente le chiome degli alberi, di un verde intenso e brillante.

La pioggia, scatena spesso una malinconia, che apparentemente sembra inspiegabile; in realtà si aprono tutti i cassetti del cuore e il pensiero va alle mancanze, a chi vorremmo vicino e invece non c’è.

L’imbrunire.

C’è una sorta di penombra naturale quando scende la sera;

si accendono i lampioni, le insegne dei negozi, la croce verde della farmacia;

nette sono le sagome delle case contro l’orizzonte e tornano a stagliarsi nel cielo i ricami delle antenne sui tetti;

il sole si è nascosto, ma la sua luce illumina ancora il cielo e lo dipinge di colori magnifici; le nuvole si tingono di rosa, come fiocchi di bambagia colorata e sospesa; se si potesse, in quel momento, fare una vera magia, io vorrei attraversarle e poi sedermici, con le gambe penzoloni, a guardare il mondo da lassù.

La natura è un artista ineguagliabile, possiamo solo imparare e copiare dalla natura.

Il cielo stellato e la luna.

La bellezza di un cielo stellato non si può però apprezzare da dietro una tenda scostata.

Non si può evitare di aprire la finestra per poter ammirare la meravigliosa architettura delle stelle; respirare l’aria della notte ad occhi chiusi, per poi riaprirli e cercare di individuare i disegni che quei punti luminosi riescono a delineare. Chissà perché, oltre che stupirci difronte a tanta perfezione, cerchiamo tutti lassù, la stella più bella, da dedicare alla persona più cara che però non è più tra noi.

E poi c’è lei…meravigliosa tra le stelle…la luna; ipnotica e ammaliatrice, nelle serate del suo massimo splendore, è un vero peccato ammirarla in solitudine.

Non a caso esistono gli innamorati.

 

Sandra per @tantipensieri

Immagine dal web

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