L’unica realtà possibile: il tuo corpo @aricap72

Cercherò mi sono sempre detta cercherò

troverai mi hanno sempre detto troverai

per oggi sto con me mi basto

nessuno mi vede

e allora accarezzo la mia solitudine

ed ognuno ha il suo corpo

a cui sa cosa chiedere

(America . Gianna Nannini)

 

Malinconico digiuno

senza nessuno

Io non ho bisogno di te

perchè io non ho bisogno di te

io non ho bisogno di te

perchè io non ho bisogno

delle tue mani

mi basto sola

E ammazzo il tempo bevendo

caffe’ nero bollente

 

(Caffè nero bollente F. Mannoia)

 

I testi di queste due canzoni mi fanno sempre sorridere, sorrido perché mi è capitato di canticchiarle in mezzo alla gente senza rendermi conto che il testo parla chiaramente di masturbazione femminile, sorrido perché probabilmente il mio retaggio culturale e forse anche il vostro, difficilmente, comprende che anche le donne fanno autoerotismo, esattamente come gli uomini e senza necessariamente essere single.

La masturbazione è un momento di sintonia con il proprio corpo e di sfogo emotivo, forse siamo un po’ meno meccaniche rispetto all’uomo, ma neanche più di tanto, è un momento che, aiuta a rilassarsi ed a mio parere libera la mente, libera endorfine, aiuta anche il rapporto con il partner, è fonte di fantasia e felicità insomma in poche parole è salvifico.

Una donna che conosce se stessa e sa quali punti toccare, in senso nemmeno troppo figurato, sa cosa vuole dal partner, sa anche come ottenerlo e sa come interpretare i segnali del proprio corpo.

 

Come descrivono bene le due canzoni “ognuno al suo corpo sa cosa chiedere” e “non ho bisogno delle tue mani, mi basto sola”, ecco l’autoerotismo, descritto senza tanti giri di parole.

Ed ecco che così ti fai un caffè, ti lasci rilassare da un bel film in tv, immagini una scena d’amore e la testa inizia a fantasticare, non ti accorgi che ti stai toccando il seno e che lo senti reagire. Ad un certo punto quel sottofondo in tv te lo dimentichi perché ormai il tuo corpo è inquieto, il desiderio di placare l’inquietudine è tale da far sì che le dita vadano oltre il seno, sul clitoride e di avvertire quella meravigliosa sensazione di abbandono, di eccitazione; le dita in bocca, sul seno e più giù, ora il movimento diventa quasi inconscio e meccanico, gli occhi chiusi, il respiro si affanna, ora sei dentro te stessa e ti piace, ti piace molto. Piano, lenta, poi più veloce procedi verso il piacere, implacabile, decisa e felice ti abbandoni all’estasi.. Cosa c’è? Stai meglio, vero?

 

E’ stato semplice, non ti devi vergognare, non è successo nulla di male, hai visto una scena d’amore e nel tuo castello in aria hai sognato l’unica realtà possibile: il tuo corpo ed il tuo essere donna.

 

Arianna Capodiferro per @tantipensieri

 

immagine web

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