Liberi di giocare by @barbara7319

Sono le 16.00 di una bellissima giornata di metà Settembre ed ho appena finito di lavorare.
Spengo il computer, rimetto in ordine la scrivania e guardo fuori dalla finestra.
Il sole è ancora alto ed io non ho voglia di tornare a casa.
Prendo la borsa, il tempo di uscire dalla porta ed una brezza leggera mi scompiglia la coda di cavallo.
Sorrido, alzo il viso verso il cielo e lascio che i raggi del sole mi bacino, è così bello sentire il corpo che si riscalda e quella voglia di liberà che ti prende; si, è proprio un peccato tornare a casa.

Oggi è uno di quei giorni in cui vorrei tanto ritornare bambina, liberarmi per una volta da tutti quei pensieri che si insinuano nella mia testa come tarli e che non mi fanno dormire.
Se solo potessi tornare indietro nel tempo, a quando tutto era più bello.

In lontananza risuonano le grida di bambini, rimetto in borsa le chiavi della macchina e a passi svelti mi dirigo verso il parco giochi più vicino.

Sedute su panchine colorate mamme, nonne e baby-sitter spettegolano senza distogliere lo sguardo dai bambini che sembrano troppo impacciati nei loro movimenti , quasi avessero paura a lasciarsi andare.
E poi ci sono io, che non amo spettegolare ma che mi  guardo intorno e mi lascio rapire dalla visione dell’altalena ; non resisto alla tentazione di salirci sopra, arrotolo i jeans sui polpacci.

1…2…3… e via inizio a volare.
Lentamente.
1…2…3… una spinta e vado sempre più in alto. Adesso non mi fermo più.

Rido mentre respiro quel senso di libertà che mi invade i polmoni.
Rido mentre la coda di cavallo si è lentamente sciolta facendomi volare i capelli sul viso.
Rido mentre le guance iniziano ad arrossarsi.
Rido mentre, come per magia, ritorno la bambina che ero.

Dall’alto si notano molte cose che dal basso non noterei, ad esempio il viso dei bambini.
Nessuno sorride, nessuno si sporca, nessuno corre; è come se quei bambini avessero paura della “felicità” che si prova nell’essere liberi.
Quella paura che ti rende libero di giocare come i bambini dovrebbero fare.
Quella paura di sporcarsi e perché no anche di sbucciarsi le ginocchia.

Mentre non smetto di dondolarmi guardo ancora in basso e mi accoro che in realtà sono proprio i grandi che frenano i bambini:
-“attento”-
-“non correre che poi cadi e ti fai male”-
-“non sudare che poi ti ammali…”-

Insomma che senso ha portare i bambini al parco e non farli divertire ?
In fondo anche noi grandi siamo stati bambini e sappiamo benissimo che bisogna giocare per sentirsi liberi.
Liberi di giocare a “nascondino”, a “1..2..3 stella”, a “bomba libera tutti”; le corse su chi saliva prima sullo scivolo o su chi andava più in alto con l’altalena.
Sudavamo, ci sporcavamo, ci sbucciavamo le ginocchia ma eravamo felici.

E oggi, siamo ancora felici?

 

Barbara per @tantipensieri

Immagine dal web

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