Estate a Milano perché: Gabriele crea, nel susseguirsi armonioso dei suoi versi, un vero e proprio cronotopo, un tempo-spazio dove, nel luogo preciso della città, si staglia il ricordo e la sua universalità semantica e sensoriale; così Milano si fa altrove e l’estate un senza tempo bianco, capace di far luce su tutti gli anni che sono stati e quelli che verranno, ridandoci quella vibrazione di illimitatezza di cui la poesia, e poche altre cose, sono in grado di farci dono.
Sulle soglie d’ombra del giorno
l’estate bianca di Milano ronza
in infiniti corpuscoli di luce
oltre i confini della mia finestra
l’estate sporca riversa sull’erba
abbandonata come l’amore in un cortile
come il senso inafferrabile di un nome
nel bagliore del tempo.