Buon compleanno!

Quella sera il citofono impazzava e Greta ad ogni trillo volgeva lo sguardo, timido e trepidante, alla porta di casa e gli occhi le diventavano sorrisi sempre più accesi e al contempo attoniti ad ogni nuovo invitato che varcava l’ingresso.

In casa dal pomeriggio c’era un via vai di persone; provava a prestare attenzione ad ogni singolo spostamento che facevano in salotto.

Aggrottò curiosamente la fronte quando vide che avevano messo il tavolo tutto in fondo alla stanza e le sedie in fila per fare spazio. Quello era un giorno davvero speciale per lei. Senza dubbio.

Greta era piccola e magrolina e aveva i capelli sottili chiari come la Luna. Le piacevano i colori. E quel giorno la sua casa, tutta arredata sui toni sabbiati, sembrava un arcobaleno e lei continuava a girarsi intorno e a posare lo sguardo sulle tovaglia a pois verde e sul festone “Buon compleanno” azzurro, giallo e fucsia.

Aleggiava in cucina la fragranza dei dolci appena sfornati e al suono del timer Greta, ogni volta, ruzzolava con fare buffo per vedere cosa usciva di buono dal forno.

Indossava una gonnellina rosa scuro con tante piccole peonie grigio perla stampate sull’orlo che le fungevano da merletto e sembrava orgogliosa della sua camicetta bianca perché era sempre lì a toccarne i riferimenti di ciniglia sul bordo delle asole dei bottoncini grigio lucido.

Bussarono alla porta ed erano i vicini in ritardo che erano andati a ritirare i palloncini, subito pronti per il taglio della torta. Alla vista di quella nuvola di palloni non ebbe dubbi a sfilare dal mazzo il palloncino rosso, il suo preferito.

D’improvviso si spensero tutte le luci tranne quella della candelina. Una voce in lontananza la chiamó: “forza Greta, vieni a spegnere la candelina”.

Si avvicinò alla sedia con l’aiuto delle persone, camminava piano con piccoli passi sgraziati, era di una dolcezza davvero infinita.

Guardó la torta e le persone intorno a lei con i suoi occhi grandi e lucidi: “forza soffia!” la esortarono in coro mimando il gesto con la bocca. Lei riempì i suoi polmoni con la poca aria che riuscì a trattenere ed emisi uno sbuffo sufficiente a spegnere la fiamma. Esplose un tripudio di applausi, coriandoli, festoni e un vociare di persone gioiose. Un momento magico. La base, con il numero che sosteneva la candelina, fu rimosso dalla torta.

Non capita certo tutti i giorni di compiere 100 anni. Cosa credevate??

Fiuuuuuuuuù.

Lorenzo Peduto per Tantipensieri

Immagini prese dal web

Condividi

Leave a comment

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.