E la chiamano estate 

Leggo molte frasi dove settembre viene reputato il lunedì dell’anno. Riflettiamoci bene se settembre è lunedì, agosto dovrebbe essede domenica. Ah la domenica, quel giorno di riposo tanto atteso e temuto. Come inizia la giornata? Beh si spera sempre di dormire un po’ di più rispetto agli altri giorni e invece, proprio la domenica, ci svegliamo all’alba senza avere più un briciolo di sonno, forse Morfeo la domenica mattina ha la sua partita a calcetto, oppure se si vuole dormire proprio quel giorno il nostro vicino decide che è arrivato il momento di appendere un bel quadro o che l’erba del suo giardino è troppo alta.

Ci svegliamo, prendiamo il solito caffé dall’amaro sapore di libertà e ci avviamo verso il bagno fissando quella faccia stanca e deturpata da una settimana stressante che ci guarda quasi schifata. Poi arriva il pranzo, il pranzo domenicale è una delle cose più odiose, non si ha fretta di mangiare perché dopo non abbiamo grandi cose da fare così ingeriamo grosse quantità di cibo fino a scoppiare.

Per i più fortunati che hanno una persona accanto arriva l’odiatissimo giro al centro commerciale, il centro commerciale alla domenica è un suicidio di massa ce ne accorgiamo già al parcheggio quando bisogna girare ore per trovare un posto libero (solitamente il più lontano dall’entrata). Nei corridoi vediamo gente che si fionda nei negozi a caccia dell’offerta perfetta, l’affarone, tra spintoni, musichetta fastidiosa e un mare di parole inutili che dopo un po’ scivolano via anche dalle orecchie.

Torniamo a casa la sera più stanchi di quanto siamo durante la settimana e abbiamo solo voglia di dormire e svegliarci dopo due mesi e invece no, ci sarà sempre un film da vedere che ci farà addormentare sul divano. Dispiaciuti perché domani è lunedì ci avviamo verso il letto ed è lì che il sonno tarda ad arrivare, forse Morfeo non ha ancora terminato la partita, per poi alzarci il lunedì con gli occhi gonfi come il pallone con il quale il nostro caro amico del sonno ha giocato il giorno prima.

Citando Leopardi e Lessing posso affermare che è il sabato il giorno più bello perché l’attesa del giorno più bello lo rende ancora più bello.

Quindi facendo qualche calcolo i mesi più belli dovrebbero essere luglio e giugno e non agosto.

Concludo dicendo semplicemente che riponiamo troppa fiducia nell’estate e che forse è sopravalutata.

Giuseppe Caputo

Immagini dal web

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