L’influenza

Lui…

Un tranquillo pomeriggio invernale, chiuso nel mio ufficio. Quel pizzico alla gola, la sensazione di debolezza e loro, gli inequivocabili segnali: gli starnuti!

Porca paletta, mi sto prendendo l’influenza.

Mi trascino verso casa come un lebbroso a Betlemme 2000 anni fa!

Prendo la metro e…e…e…etcciù!

Ooops credo di aver starnutito in faccia ad una bella signora (io questa l’ho già vista). Cerco di scusarmi ma sono troppo debole. Lei mi guarda come fossi uno zotico maleducato, ma io sto troppo male anche per abbozzare delle scuse. Che ne sa lei di questa immane sofferenza!

Appena arrivato a casa il confronto con lui, il vero metro di giudizio del mio stato di salute: il termometro. Lui non mente mai e questi 37.4 me li sento tutti! Inizio con uno spray per la gola, una tachipirina per la temperatura troppo alta, uno spray nasale per la rinite, una serie di integratori per la mia debilitazione e valuto anche se è il caso di recitare delle preghiere, oltre ad un sano antibiotico!

Dopo questo inizia la battaglia con i kleenex che mi porterà ad una sofferenza labiale degna delle stigmate di Padre Pio, che poi dovrò curare con quintali di burro cacao.

Ecco, lo so, ora inizieranno quattro giorni di sofferenza. Riprovo la temperatura ed è salita a 37.6. È altissima, soffro davvero tanto. Non sarà il caso di andare al Pronto Soccorso?

Arrivati a questo punto, non so se ci rivedremo… addio, ricordatevi di me!

Mauro alias @Hunt0312

Lei…

Credo sia arrivato il momento che prenda una seconda laurea in giurisprudenza e inizi a farmi giustizia da sola.

Oggi, mentre ero in metro, un maleducatissimo signore (dall’aria malandata e che mi pare di aver già visto) mi ha starnutito addosso e in piena faccia!

Sono dovuta scendere alla mia fermata altrimenti lo avrei ridotto a brandelli!

Corro a casa e iniziano le mie attività di prevenzione da “contagio”.

Sul ripiano della mia cucina, come soldatini di piombo, fanno capolino una decina di fialette, bustine, granuli e gocce che osservo con orgoglio e un pizzico di sgomento:

  • Mercurius solubilis
  • Nux vomica (sarà il caso???)
  • Bryonia alba
  • Arsenicum album (ma anche no, dai!!!!)
  • Sulphur
  • Sanguinarinum nitricum (leggendo questo prodotto mi torna in mente il mio “contaminatore”)

Il successo della cura sta nell’utilizzo dei medicinali con regolarità: ogni 7 minuti e trenta secondi un granulo deve essere “assorbito” e una goccia deve essere “ingurgitata”.

Intorno a mezzanotte, al termine del ventesimo ciclo di cure, vado a dormire.

I colori e i suoni mi sembrare più intensi ed il tempo sembra scorrere molto lentamente.

L’unica cosa che so con certezza e che mi appare come la Madonna di Medjugorje, è l’appuntamento la mattina seguente con il cliente più importante dell’azienda.

Intorno alle 4.30, però, come colta dalla chiamata del Signore, vedo una luce nella notte e un calore che mi parte dal cuore.

Per precauzione prendo il termometro: 39.6

No panic!

Domani mattina starò benissimo.

Torno in cucina: Arsenicum e Sulphur mi fanno l’occhiolino mentre Nux Vomica mi fa l’inchino.

Li osservo, sorrido mentre un brivido mi sale la schiena e proseguo verso l’altro scaffale dove Madame Tachipirina a braccia conserte e sguardo sornione mi sorride:

“Ti aspettavo. Ti aspettavo”

Torno a letto e controllo la sveglia: domani mattina non posso mancare per nessuna ragione al mondo in ufficio.

Alle 08.30, con 38,8 e vestita con lo scafandro da palombaro salgo in taxi e iniziano le mie attività di training autogeno per poter affrontare il mio cliente!

Entro in ufficio, sento in lontananza la mia assistente che mi corre incontro: “Mamma mia che faccia, capo! Tutto bene?!

Ahh… volevo avvisarti che ha chiamato la segretaria del tuo cliente: ha 37.3 ed è rimasto a casa, quindi non verrà!”

Petrusca alias @petruscaA

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