E’ successo

24 anni (uno in nero). Immaginate per un momento quante cose possono succedere durante questo lungo lasso di tempo: un’infinità!

Eppure per tutti questi anni ho praticamente visto le stesse facce, e in un modo o nell’altro fatto le stesse cose, ma non mi sono mai annoiato. Fin da subito sono stato un ingranaggio importante del meccanismo, si faceva molto affidamento su di me, e così è stato, le attese sono state ripagate.

Col passare degli anni poi mi sentivo molto più di una semplice rotellina, e anche la macchina pareva essere un poco anche mia.

Malgrado ciò il giorno è arrivato, intendiamoci non un fulmine a ciel sereno, ma di sicuro dallo stesso dirompente effetto.

Dall’oggi al domani tutto cambia e non puoi farci niente, come col meteo.

Così è stato deciso. Quello che hai dato e fatto, tutto azzerato. Anche il non sentir più squillare il telefono, quello che tanto maledicevi, ora da’ fastidio.

E adesso? Per di più oggi c’è una nebbia grigia che ti deprime all’ennesima potenza, cercare di vedere rosa è praticamente impossibile, il colore che predomina è un altro. Bisogna però far finta di niente, metterla per quanto possibile sul ridere, non piangersi addosso, essere positivi e cominciare a dire un sacco di fesserie, del tipo: da qui in avanti si ricomincia, godiamoci un periodo di riposo, adesso vedrete chi sono etc. etc. .

Ovvio che non sai quello che dici, i tuoi neuroni hanno cominciato a roteare in maniera imprevista e imprevedibile, e generano pensieri paradossali, la verità è che ci sei dentro, quanto all’uscirne.

Pur cercando di mascherare, la botta è fortissima, mi aveva già sfiorato in passato, ma questa volta è arrivata, con tutto il suo carico.

Mantenere la testa al suo posto è già qualcosa, l’impresa sarà farcela restare e rimanere in carreggiata, non uscire dai ranghi.

Licenziato.

Anonimo

immagini dal web 

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