Come tante vite fa

Io li ho gia visti quegli occhi! Quante volte mi sarà capitato di dirlo, come mai poi se mi ci approccio, scoppia qualcosa. Magari incedi, magari liti, magari amore. Invevitabili ruzzolamenti e valanghe.

Qando senti le stelle cantare non può essere un caso, deve esserci un perchè. Innamorato dei perchè, non fermato dal costume e da ciò che mi hanno insegnato, scavo nelle risposte con la vanga larga della mia curiosità.

Perchè ti conosco? Chi sei tu? Domande nella mia mente che scorrono impazzite Perchè ho voglia di parlarti? Perchè… E poi d’un tratto come un fulmine! Già , come tante vite fa, non eravamo qui, non eravamo noi, erano altri tempi. Ma il luccichio è quello; frammenti di coscienza inconsapevole, seminati nel giardino del tempo, che affiorano alla luce, dopo essere stati sommersi quasi per sempre. Desideri e ricordi, vortici della consapevolezza a cui non c’è scampo. Chiamiamolo destino, chiamiamole reicarnazioni, oppure chiametele un po’ come vi pare.

La reincarnazione esiste da sempre nel: buddhismo, induismo, giainismo, sikhismo, in tante religioni africane tribali, nel paganesimo e anche in alcune sette islamiche ed ebraiche. Nonchè nel periodo d’oro della filosofia in Grecia, c’èra una lunga lista di filosofi, che ne sostenvano la veridicità. (Al mondo circa 3, 4 miliardi, stando basso, di persone oggi sono convinti della reicarnazione). Eh no, nel cristianesimo no, però…

Avendo seguito quasi tutte le religioni orientali dal di dentro, non ho resistenze del concetto di vita su vita, del rinascere con nuove spoglie. Ricercando bene bene, anche il primo cristianesimo la riconosceva come verità. Fu poi nel consiglio di Costantinopili del 553 D.C. dove venne condannata come eresia. Ancor prima nel 543 D.C. L’imperatore Giustiniano convocò un sinodo, proprio per debellare la reincarnazione (L’Imperatore non il Papa attenzione!). Il Papa di allora Virgilio, decise di non presentarsi, né mandare emissari.

Indipendentemente da ciò, furono emanati questi anatemi:

1- Contro chiunque dichiari o pensi che l’anima umana preesisteva, ossia che sono stati prima spiriti e sacre potestà ma che, sazi della visione di Dio, si sono volti al male, e in questo modo il divino amore è morto in loro e sono pertanto divenuti anime e condannati al castigo dentro corpi, anatema sia.
2- Contro chiunque dichiari o pensi che l’anima del Signore preesisteva ed era unita con Dio il Verbo prima della Incarnazione e della Concezione della Vergine, anatema sia.

Ovviamente per controllare le genti, per evitare dissidi, mica perchè la dottrina autentica del Cristo lo prevedesse, anzi.
Vi invito a rileggerlo il Vangelo che avete sul comodino, dice cose come:

Tutti i Profeti e la Legge infatti hanno profetato fino a Giovanni. E, se volete comprendere, è lui quell’Elia che deve venire. Matteo 11, 13/14 ( perchè dovrebbe tornare Elia se l’anima finisse con la morte del corpo?, cioè vale solo per i profeti?)

Quando i farisei interrogano il cieco che annuncia la guarigione: “Tu sei venuto al mondo ricoperto di peccati e vuoi farci da maestro”Giovanni 9,34 (Ah si? E dove li ha presi sti peccatucci? Se si pecca anche in paradiso, faccio il bravissimo giuro)

Chi credete che io sia?, essi rispondono: Alcuni dicono che sei Giovanni Battista, altri Elia e altri Geremia o uno dei Profeti. Marco 8,27/28 ( perchè direbberò ciò? Se fosse precluso il tornare.)

Ce ne sarebbero ancora molti, anche molti apocrifi, come i Rotoli del Mar Morto oppure il vangelo di Tommaso. Questi sono solo spunti di riflessione, non per criticare, anzi (non voglio essere tacciato come eretico), ma per arrivare alla conclusione, che magari le abbiamo viste davvero queste anime: ci abbiamo parlato, ci abbiamo vissuto, le abbiamo amate e desiderate. Il corpo ci contiene, ma non siamo esclusivamente quello. I nostri desideri sono immortali e ce li portiamo di vita in vita.

Ripercepirsi dopo la metempsicosi e ripartire da lì, come se non fosse passato neanche un giorno.

Allora guardiamole bene negli occhi le persone e se troviamo dentro un pezzo stracciato, dell’arazzo della nostra anima, buttiamoci!! E’ nostro, dobbiamo ricucirlo al resto, non perdiamo tempo, non perdiamo occasioni, dobbiamo essere attenti al sentire. Solo così ritroveremo ogni volta, un altro piccolo pezzo di noi.

E poi voi che ne sapete? Io potrei essere un vostro vecchio vecchio amico, come tante vite fa.

Venite qui e guardatemi negli occhi, ritroviamoci.

…A presto

@ilPhirlosofo

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